Siti non AAMS
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Personalmente ho seguito la questione non dal versante dello scommettitore ma del bookmaker.
Quanto segue viene scritto la pretesa di una trattazione integrale, che vorrebbe dire impiegare ore di lavoro anche solo per riportare la soluzione a quelle che sono tutte le questioni dell'argomento in esame.
Portate pazienza se mi limiterò a fare tanti rinvii, in compenso cercherò di essere il meno tecnico possibile.
Inoltre, non deve assolutamente essere considerato un consiglio legale, ma una mera esposizione accademica da cui ognuno può trarre le proprie decisioni responsabilmenteDetto questo, per chi avesse voglia di un po' di lettura giuridica, al di là di tante norme che trovate sia nell'ordinamento giuridico italiano che in quello europeo, la giurisprudenza di riferimento è ancora oggi Cass. pen. Sez. Unite n. 23273/2004. In questa sentenza ritrovate anche una ricostruzione piuttosto dettagliata dei passaggi e delle normative chiave in materia.
Questa giurisprudenza è poi stata mantenuta sostanzialmente invariata, almeno nei principi generali, sia pur con le novità che si sono poste di volta in volta.
Ringraziate Stanley Bet che si è offerta negli anni come capro sacrificale rimediando una serie interminabile di procedimenti tributari, penali e civili (da parte dei malcapitati intermediari di volta in volta) fino all'ottenimento di una concessione AAMS. Già questa conclusione dovrebbe farvi capire dove andiamo a parare.Nel forum si leggono fondamentalmente due posizioni:
A ) I siti non AAMS sono vietati
B ) I siti non AAMS non sono vietati se hanno sede in un paese membro UE (e offrono direttamente i loro servizi senza intermediari) compresi dunque Malta e co.Chi sostiene la seconda tesi argomenta che essendo i bookmakers europei in possesso di una regolare concessione nello Stato membro di provenienza, qualsiasi restrizione sarebbe contraria al principio del libero stabilimento (o della libera prestazione di servizi, o ancora del reciproco riconoscimento dei titoli tra Stati membri).
Questo più o meno sarebbe quanto anche detto dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea.
Tale ricostruzione non è sbagliata, ma tutti i principi tutelati dai Trattati Europei hanno importanti margini di deroga.
Nella specie, è consentito derogare alla libertà di stabilimento (e alle altre) per "motivi di ordine pubblico".
Non sono validi motivi di ordine pubblico mere ragioni fiscali e/o economiche, mentre lo sono, ad esempio, la lotta alla criminalità organizzata, comprese le attività di riciclaggio o l'infiltrazione mafiosa in attività lecite.
Queste ultime sono le ragioni da sempre avanzate dallo Stato Italiano (e dai bookmakers concessionari) per affermare la legittimità della disciplina nazionale che limita l'attività dei bookmakers esteri. E tali ragioni sono sempre state riconosciute come legittime in astratto dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, che comunque rinvia al giudice nazionale la valutazione sulla proporzionalità delle misure e sull'accertamento dell'effettività di queste ragioni (la CGUE non può fare questa valutazione).Quello che è fondamentale è che a questi bookmakers stranieri non sia impedita in concreto l'attribuzione di una concessione o non siano riservate condizioni più sfavorevoli per il suo ottenimento rispetto ai concorrenti italiani, cosa che in passato è successa, ma che a noi fondamentalmente non interessa.
In conclusione, allo stato attuale non importa se il bookmaker ha licenza a Malta, Curacao, in Austria o nel Regno Unito (rip.), deve comunque ottenere la concessione AAMS. Se non la ottiene e offre i suoi servizi in Italia lo sta facendo illegittimamente. Se anche riuscisse a farlo, le tasse andrebbero comunque pagate.
Ci sono situazioni particolari - ad ognuno di voi le valutazioni e le ricerche - che potrebbero consentire allo scommettitore di muoversi comunque nella legalità. Quello che è certo, però, è che - se scoperti - si andrebbe incontro ad un procedimento giudiziario con tutti i costi e le tempistiche a questo connesse, nonché all'alea della vittoria o meno.
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Ovviamente non ho neppure toccato il fatto della totale inaffidabilità della maggior parte di questi bookmakers. Sicuramente a questo proposito bisognerebbe distinguere tra bookmakers regolarmente registrati in Paesi membri (ad esempio Stanley Bet e Goldbet fino a poco tempo fa non erano registrati in Italia ma erano comunque servizi seri) e lalcovadelloscommettitore dot net (nome fittizio) con sede in Bolivia.
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In questo momento tutti i procedimenti giudiziari sono sospesi. datecci dentro !
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ricapitolando se si scommette in book non aams con licenza europea non si infrange nessuna regola o legge, l'unico ostacolo sarebbe il dover dichiarare gli eventuali prelievi.
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@sweetlea infrangi solo la legge che dice sia vietato giocare su siti senza licenza statale
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@luca-09 la discussione e grossa se hanno licenza europea
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@sweetlea si si ce tutta una discussione ma la legge italiana che sia giusta o no, in contrasto con l eu o no dice che giocare a distanza su book senza licenza adm é illegale
Non ho intenzione di rispondere oltre o discutere, era solo per dire che non é vero quello che hai detto nel primo messaggio
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@luca-09 non commentare con non intenzione di discutero oltre, se non lo vuoi fare non intervenire. in questo messaggio ti contraddici, (scivendo che non è vero cio che scrivo nel primo messaggio e poi scivi che la legge italiana è in contrasto con l UE) quindi viola i regolamenti dell'UE (impugnabile)
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@sweetlea il diritto europeo e quello italiano non sono in contrasto sul punto, attualmente la linea riconosciuta è quella italiana (basta leggere 5 post sopra).
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@sweetlea te la faccio brevissima perchè come punto si è già discusso decine di volte sul forum e la mia linea di pensiero è che con i soldi tuoi ci fai quello che ti pare. L'Europa dice una cosa, l'Italia ne dice un'altra. Se vieni scoperto a giocare sui .com oltre a dover pagare le tasse non riscosse all'origine (senza poter dedurre nulla, quindi ciao ciao guadagno) avrai anche una multa di circa 500€. Ma in EuRoPa è Legaleh! A posto, fai ricorso in Corte Europea, fra qualche anno, dopo un bel po' di spese legali potresti vincere e vederti tolta la multa da 500.
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@3Isabel0 @sweetlea Attenzione che l'Europa non dice una cosa diversa, l'Europa dice la stessa cosa.
Ci sono dei casi in cui potrebbe prevedibilmente arrivare a dire una cosa diversa, ma nei casi più comuni non è così.
Se la CGUE dicesse una cosa diversa non esiterei a piazzarmi h24 sui siti non aams. -
@3Isabel0 se fossero i 500 euro di multa e basta avrei già fatto tutti i bookmaker.com il problema è il penale, neanche l'evasione perché sfido chiunque a dimostrare che il prelievo in cripto è stato fatto da me.
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Ma scusatemi, ci sono stati dei casi di condanna di tre mesi di reclusione per questo fatto, o si era limitato all'ammenda + tasse?
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@Belka49 come a dire, chissenefrega se mi mettono dentro, basta che non devo sborsare
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@franconiniga Intendo solo se ci sono stati dei casi di reclusione per questo, se ne sapete....
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Ma i broker di scommesse sono legali? In teoria sono servizi
Intendo siti tipo asianconnect e vip-ibc -
@luca-09 un fatto è dichiarare (che ci sta, alla fine è reddito) e pagarci tassa. Ma se dichiari, possono metterti in prigione? Per questo che io mi chiedo se ci sono stati dei casi di reclusione per questo motivo.
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@Belka49 il fatto é: se dichiari ci perdi cosi tanto che non ha senso usare i non aams quindi a meno di metodi segrrti per nascondere/pulire le transazioni chi li usa non dichiara quindi se ti beccano é piu grave ma no non ho idea se sia successo a ninja e cosa sia successo
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@luca-09 credo che sia difficile pulire le transazioni di una carta prepagata:))
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@Belka49 la condanna anche se emessa in teoria si trasforma in ammenda pecuniaria.
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